Asmodeo ha origini antichissime, risalenti alla mitologia iranica, dove potrebbe essere identificato con Aēshma, un daeva dell'ira e della distruzione presente nello Zoroastrismo. Aēshma rappresentava la violenza caotica e l'ira incontrollata, contrapposta alla giustizia e all'ordine divino voluto da Ahura Mazda. Il suo nome stesso significa “furia” o “collera”, e già in questa prima incarnazione viene descritto come un'entità maligna che corrompe gli uomini e li spinge verso atti di violenza e perdizione. Nella tradizione ebraica, Aēshma si trasforma in Asmodeo, uno dei principali demoni della demonologia giudaico-cristiana. Il suo nome compare nel Libro di Tobia, dove è descritto come lo spirito maligno responsabile della morte dei mariti di Sara, sposa di Tobia

 Recensione di Marco L. – ⭐⭐⭐⭐
"Un incubo magistralmente costruito."
Ho apprezzato moltissimo come l’autore abbia scavato nelle origini mitologiche di Asmodeo, esplorando la sua trasformazione da Aēshma della mitologia zoroastriana a demone della tradizione ebraica. La trama è intensa e oscura, e Adrian Blakwood è un personaggio complesso e affascinante, con un passato che lo perseguita. L’unico motivo per cui non do 5 stelle è che alcuni passaggi sono così viscerali e cupi che ho dovuto fermarmi più volte… ma forse è proprio questo il segno di un vero capolavoro horro

Dove Acquistare il Libro

Adrian Blakwood: Il Detective del Paranormale contro Asmodeo e i Cancelli dell’Inferno è disponibile in formato cartaceo e digitale su Amazon e presso i migliori store online.

➔ Acquista Ora su Amazon e scopri un universo di mistero e avventura!

Chi è Jett Vorn?

Jett Vorn è un autore visionario e poliedrico, celebre per le sue storie che esplorano il lato oscuro dell’animo umano e i confini tra realtà e soprannaturale. Le sue opere, intense e ricche di simbolismo, spaziano dalla fantascienza al thriller paranormale, regalando ai lettori esperienze indimenticabili.

Tra i suoi romanzi più apprezzati troviamo:

La Notte delle Stelle Maledette

 Linda, una donna comune, vive con il fidanzato Arian in una città sull’orlo del collasso. Un virus alieno ha trasformato molti in infetti, creature senza mente con occhi bianchi e movimenti convulsi. Una notte, un battito pulsante, profondo e inquietante, scuote l’aria, segnale di un’invasione imminente. Linda e Arian si barricano in casa, ma il panico cresce: le notizie parlano di città cadute e di un’ombra nel cielo. Quando un infetto sfonda la finestra, Linda colpisce con un coltello, il sangue nero che schizza ovunque. Arian la convince a fuggire verso un bunker segreto che aveva preparato, un rifugio contro il caos. Corrono tra le strade, evitando orde di infetti, il battito che rimbomba nelle loro teste. Raggiungono il bunker, una struttura sotterranea nascosta sotto un magazzino 

C’era una casa, una volta. Non una di quelle che si notano subito, con facciate sgargianti o giardini curati. No, questa era nascosta, acquattata alla fine di una strada sterrata, avvolta da alberi storti e da un silenzio che pesava come piombo. Le finestre erano buie, sempre, anche quando il sole splendeva alto, e il tetto sembrava curvo sotto un peso che non si poteva vedere. Chi passava di lì – i pochi che osavano – diceva che odorava di terra bagnata e di qualcosa di più vecchio, qualcosa che pizzicava il naso e lasciava un retrogusto amaro in gola. Ma nessuno ci faceva troppo caso. Era solo una casa, dopotutto. Vecchia, sì, dimenticata, forse, ma innocua. O così credevano.

Non c’erano storie precise su di lei, non all’inizio. Solo sussurri, frammenti di voci che si perdevano nel vento. Qualcuno diceva che una famiglia ci aveva vissuto anni prima, una di quelle famiglie normali con risate di bambini e panni stesi al sole. Poi, un giorno, erano spariti. 

Ci sono suoni che non dovrebbero esistere – un trillo stridente che squarcia il silenzio della notte, un sussurro soffocato che scava nelle ossa, un’eco che chiama da un luogo che non ha nome. Per Elena Russo, quel suono arrivò con un vecchio telefono, un relitto nero e muto che non avrebbe mai dovuto squillare, un’ombra che portava con sé il passato che aveva cercato di dimenticare. Era la voce di suo padre, perduta vent’anni prima, un rantolo che implorava aiuto da un abisso dimenticato – ma non era solo.In un mondo dove i confini tra i vivi e i morti si frantumano come vetro screpolato, Elena si trova intrappolata in un mistero che si nutre di sangue e ricordi.